Parliamo di edifici sostenibili e dei protocolli che li certificano.
Le definizioni si sprecano: edifici passivi, edifici sostenibili, nZEB, ecocompatibili, bioclimatici… Alcune sono regolate da normative specifiche e altre no, ma tutte nascono con l’intenzione di inquadrare chiaramente obiettivi e caratteristiche del Green Building, ovvero:
costruire edifici che massimizzano la sostenibilità, intesa come equilibrio tra sfera ambientale, sociale ed economica, e le sue prestazioni secondo una molteplicità di parametri: habitat, efficienza energetica, idrica, ecc.
Tendenzialmente un edificio sostenibile consente di risparmiare denaro e risorse, consuma meno acqua, migliora la qualità dell’aria… Ma come fare per quantificare questo risparmio?
La regola è chiara: non posso gestire ciò che non posso misurare per la semplice ragione che se non so quanto consumo non so quanto risparmio e, di conseguenza, non sono incentivato all’efficientamento continuo.
I protocolli di sostenibilità nascono esattamente per questo scopo: consentono di misurare le prestazioni, di renderle confrontabili e di comunicarle. È così che aumenta il valore etico ed economico degli edifici.
Nel contesto del Green Building anche il Radiante Smart fa la sua parte nel concorrere al raggiungimento dei punteggi necessari per rientrare in questi protocolli
Quali sono i più utilizzati a livello internazionale e quali i più diffusi in Italia?