ETIM & PIM: Dalla classificazione tecnica alla gestione intelligente delle informazioni di prodotto
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Nel settore dell’installazione – HVAC & Sanitary (idrotermosanitario), elettrico, edile e ferramenta – la qualità e la struttura delle Informazioni di Prodotto sono ormai variabili competitive e funzionali.

La Classificazione ETIM definisce cosa deve essere condiviso: Classi EC, Classi MC, caratteristiche, gruppi e valori.
Il formato ETIM xChange definisce quali informazioni il mercato richiede e come devono essere strutturate per essere condivise e conferite.

Ma senza un sistema di Product Information Management (PIM) adeguatamente modellato, queste informazioni non possono essere gestite, mantenute, governate o distribuite correttamente.

Un nostro Cliente che utilizza un PIM da anni – non solo per ETIM ma per l’intera gestione delle Informazioni di Prodotto – ha dichiarato di aver ottenuto benefici significativi non solo nella comunicazione verso il mercato, ma anche nell’utilizzo interno dei dati, migliorando efficienza, coerenza e operatività.

Come evidenziato nei modelli internazionali sulla qualità delle Informazioni di Prodotto, la coerenza, l’aggiornamento e la distribuzione multicanale richiedono un’infrastruttura organizzata: non basta una classificazione tecnica.

Perché ETIM da solo non basta

ETIM è una classificazione tecnica: definisce le caratteristiche, non i processi.

Senza un PIM:

  • le caratteristiche non vengono governate nel tempo
  • non si garantisce la coerenza tra i canali
  • gli aggiornamenti non sono tracciabili
  • i formati di scambio (ANGAISA, FAB-DIS, BMEcatETIM, BMDG, DATANORM, DPRICE®, ETIM xChange, METEL®…) non possono essere generati correttamente
  • aumenta il rischio di duplicazioni, incompletezze e incoerenze
  • si perde la capacità di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato

Per ottenere Informazioni di Prodotto di qualità, ETIM è solo uno dei componenti.
Serve un sistema che definisca il Data Model, controlli i processi, mantenga i flussi e renda utilizzabili e distribuibili le caratteristiche tecniche.

Il ruolo del PIM nella gestione ETIM

Un PIM moderno permette di:

  • definire un Data Model coerente con ETIM EC, ETIM xChange e – ove necessario – ETIM MC
  • gestire più versioni della Classificazione nel tempo
  • validare, controllare e monitorare gli attributi
  • mantenere descrizioni, imballi, relazioni, asset digitali e lingue
  • produrre i formati di scambio richiesti dal settore
  • distribuire informazioni corrette a cataloghi, B2B, B2C, marketplace, applicativi interni e partner
  • documentare ogni modifica e ogni responsabile

Le analisi internazionali dimostrano che:

  • il 59% delle aziende utilizza un PIM per la crescente complessità dei dati
  • il PIM riduce tempi, errori e costi e migliora il time-to-market
  • la governance delle Informazioni di Prodotto non può più essere affidata a processi manuali
  • l’ERP non è il sistema adeguato per gestire correttamente le Informazioni di Prodotto

Il PIM è la piattaforma che trasforma ETIM da standard tecnico a strumento operativo e strategico.

Perché il PIM deve essere modellato per ETIM

Non tutti i PIM sono realmente adatti al settore dell’installazione.

Un PIM efficace deve essere in grado di:

  • gestire nativamente le Classi ETIM ECETIM MC
  • gestire tutti i campi previsti da ETIM xChange
  • supportare ETIM xChange come formato di scambio
  • gestire cardinalità, unità di misura, vincoli e dipendenze delle caratteristiche
  • correlare ETIM con tassonomie come UNSPSC, categorie interne e gerarchie commerciali
  • essere agevolmente modellato sulla base delle necessità aziendali
  • scalare su centinaia di migliaia di articoli
  • generare formati di scambio nazionali e internazionali
  • integrare immagini, documenti, schede tecniche, disegni e oggetti BIM

È fondamentale anche la scelta del partner tecnologico:
un fornitore con esperienza pluriennale nel settore dell’installazione dispone già di modelli, processi e competenze necessari per gestire la complessità.

Le soluzioni sviluppate “in casa” raramente reggono questa complessità e rischiano di rallentare l’azienda, aumentando dipendenze, costi nascosti e difficoltà di scalabilità.

ETIM, PIM e il futuro: Digital Product Passport e EU Data Act

Il Passaporto Digitale di Prodotto (DPP) richiederà:

  • dati certificati
  • informazioni energetiche e ambientali (EPD)
  • composizione dei materiali
  • tracciabilità
  • attributi tecnici normalizzati
  • standard interoperabili
  • processi e responsabilità documentabili

Sarà il PIM – non l’ERP, non il sito web – a gestire queste informazioni e garantirne la qualità.

Parallelamente, il Data Act Europeo spingerà le aziende verso:

  • modelli interoperabili
  • dati condivisibili e governati
  • standardizzazione dei formati
  • processi tracciabili e auditabili

La combinazione ETIM + PIM è quindi la base per essere conformi ai requisiti normativi dei prossimi anni e per garantire competitività nel mercato europeo.

Benefici misurabili

Studi internazionali (Aberdeen, AT Kearney, Heiler, Yankee Group) evidenziano che l’adozione di un PIM porta a:

  • +17% / +56% conversion rate nelle vendite online
  • –67% costi di gestione dei dati
  • +20% produttività degli operatori
  • ROI inferiore ai 12 mesi
  • +20% vendite grazie a dati completi, arricchiti e correlati
  • drastica riduzione degli errori e dei resi
  • miglioramento significativo della Customer Experience

Un PIM modellato su ETIM permette di sfruttare pienamente questi benefici perché:

  • riduce le incomprensioni tecniche
  • uniforma i dati a livello internazionale
  • facilita l’adozione dei nuovi standard
  • abilita la crescita su nuovi canali e mercati

Conclusione

ETIM è lo standard tecnico.
Il PIM è il motore che lo rende utilizzabile.

ETIM dà la struttura.
Il PIM governa i processi e garantisce qualità, continuità e scalabilità.

Insieme permettono di creare un ecosistema informativo coerente, aggiornato, efficiente e pronto ai futuri obblighi normativi europei.

Le aziende che integrano correttamente ETIM e PIM costruiscono fondamenta solide per cataloghi, marketplace, progetti BIM, multicanalità, automazione logistica e per il Digital Product Passport.

Chi non lo fa rischia di trovarsi fuori dal mercato digitale.

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